VINO E SALUTE
EXPORT USA: NEL MIRINO IL PENCONAZOLO NEL VINO
Recenti indagini del TTB (Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau, U.S. Department of the Treasury) hanno messo in evidenza la presenza di Penconazolo in Vini Italiani in fase di importazione. Tali prodotti sono stati ritenuti non idonei alla commercializzazione negli U.S.A. in quanto il Penconazolo è una sostanza attiva non registrata per l’impiego su uva da vino negli Stati Uniti.
Il Penconazolo è un fungicida sistemico a largo spettro d’azione ammesso in Italia per trattamenti su diversi prodotti ortofrutticoli, tra i quali l’uva da vino. Il Reg. CE 396/2005 e succ. mod., che fissa i LMR (limite massimo di residui) validi per il libero scambio delle merci nei paesi della Comunità Europea, prevede un LMR pari a 0.2 mg/kg per il Penconazolo nell’uva da vino.
La regola utilizzata dal TTB è quella che dice “ciò che non è ammesso dev’essere assente/non presente”; il termine “assenza/non presenza” dal punto di vista analitico è equiparabile a quella concentrazione non rilevabile con il metodo analitico utilizzato, infatti il TTB ha messo a punto un metodo multiresiduale (SSD:TM:201 del 2009) che gli permette di avere un limite di rilevabilità (LOD) di 0.001 mg/kg ed un limite di quantificazione (LOQ) di 0.003 mg/kg.
Il Laboratorio ENOCENTRO vanta una importante esperienza in quanto già dal 2004 ha accreditato la ricerca del Penconazolo su Vino. Attualmente viene applicato il metodo UNI EN 15662:2009 in GC-MSMS, accreditato ACCREDIA, che ci permette di certificare il Penconazolo con un LOD di 0.001 mg/kg*, pari a quello del TTB Americano.
* LOD previsto per tutta la clientela senza spese aggiuntive.
Su richiesta siamo in grado di fornire analisi con limite di rilevabilità < 0.001 mg/kg.